L’origine della vicenda mitica di Fedra, Teseo e Ippolito si può collocare nell’isola di Creta, quando il re Minosse prega il dio del mare Poseidone di inviargli un toro da sacrificare in suo onore: il dio acconsente e, dalle onde del mare, fa uscire un magnifico toro bianco. Vista la bellezza dell’animale, Minosse decide di tenerlo per la riproduzione delle proprie mandrie e ne sacrifica un altro.

Poseidone, per punirlo, fa sì che in Pasifae, moglie di Minosse e già madre dei suoi otto figli, nasca una passione morbosa per il toro, al punto da arrivare a congiungersi con lui: unione mostruosa da cui nasce il Minotauro, una creatura dal corpo di uomo e la testa di toro, che si nutre solo di carne umana.

Ogni anno, gli Ateniesi, che hanno perso la guerra contro Creta, sono costretti a sacrificare sette giovanetti e sette fanciulle, consegnandoli ai Cretesi, perché vengano dati in pasto al mostro, rinchiuso nel labirinto costruito da Dedalo.

Il terzo anno, per porre fine a quelle morti, giunge a Creta Teseo, figlio del re di Atene Egeo, che si finge uno dei giovani destinati al sacrificio: egli non solo dovrà uccidere il mostro, ma dovrà anche riuscire nella difficilissima impresa di uscire dal labirinto. Ci riuscirà grazie all’aiuto di Arianna, figlia di Minosse e sorellastra del Minotauro, che, consultatasi con Dedalo, gli suggerirà di legare un filo all’ingresso del labirinto, a che si possa dipanare all’andata e riavvolgersi al ritorno. Innamorata di Teseo, Arianna fuggirà poi con lui da Creta, ma verrà in seguito abbandonata sull’isola di Nasso, e Teseo finirà con lo sposare la sorella minore Fedra, che lo renderà padre di due figli.

Prima di sposare Fedra, Teseo aveva avuto un figlio dalla regina delle amazzoni, Antiope (talvolta chiamata Ippolita): e di questo figlio, Ippolito, si innamorerà la matrigna Fedra.